Relazione Babel Jumper al Blockchain Med Workshop
Il 20 e 21 ultimo scorso si è tenuta a Palermo la prima edizione del BLOCKCHAIN MED WORKSHOP patrocinato dalla Regione Sicilia, dalla Città di Palermo dalle Università di Malta e Palermo e dalla Scuola di Etica e di Economia di Palermo.
All’evento hanno partecipato esperti italiani ed internazionali del settore che hanno illustrato gli innumerevoli vantaggi che l’adozione della tecnologia blockchain offre alle imprese di produzione e distribuzione di beni e servizi quando viene sviluppata al di fuori della tradizionale area delle criptovalute e dei sistemi di trasferimento di valore.
A testimonianza dell’efficacia innovativa della blockchain, sono state presentate numerose best practices da imprese di tutto il mondo e alcuni progetti in fase di sviluppo.
Fra questi particolare interesse ha suscitato l’«INTEGRATED KNOWLEDGE SYSTEM» -presentato dalla nostra società : la Babel Jumper srl.
Con questo progetto ci proponiamo di combinare la tecnologia web con quella blockchain e di offrire alla diffusione della conoscenza un rivoluzionario strumento in grado di conciliare le diverse esigenze dei fruitori con il puntuale riconoscimento dei propri diritti economici a “produttori” e “diffusori” della conoscenza, rispettivamente autori ed editori.
Di seguito, la relazione di Salvatore Pappalardo e Claudio Cannella al tavolo tematico “publishing and knowledge”:
Tavolo tematico “publishing and knowledge” presso il Blockchain Med Workshop 2019
1. Introduzione
Prima di entrare nel merito del tema assegnatoci vorrei ringraziare a nome della società da me rappresentata, la Babel Jumper, gli organizzatori di questo importante evento per il coraggio dimostrato nell’aver attribuito all’editoria e alla conoscenza un ruolo centrale in quanto annoverati tra i settore di applicazione della tecnologia blockchain.
È infatti necessario essere inguaribili ottimisti per sostenere ancora oggj la centralità dell’uomo e della sua complessità nel processo di sviluppo delle società e attribuire alle tecnologie in generale e a quella dell’informazione e della comunicazione in particolare una funzione meramente strumentale alla realizzazione di tale obiettivo.
L’odierno quadro politico e istituzionale del mondo è ben lontano da quello che aveva caratterizzato il passaggio dal secondo al terzo millennio
Nel 2001 i Capi di Stato e di Governo europei riuniti nella Conferenza di Lisbona avevano dichiarato che il loro obiettivo strategico sarebbe stato quello di orientare gli assetti normativi nel senso di attribuire all’economia basata sulla conoscenza caratteristiche di competitività e dinamismo tali da assicurare ai sistemi economici costanti margini di crescita e creazione e diffusione di nuove professionalità.
Ciò avrebbe contribuito a garantire una più equa distribuzione della ricchezza in un mondo sempre più globalizzato all’interno di modelli economici in cui si sarebbe affermato il regime di libera concorrenza.
Pareva l’inizio di un nuovo Rinascimento basato sulla condivisione della produzione della conoscenza e della sua massima fruibilità grazie a ciò che internet e soprattutto il web avrebbero reso possibile.
Purtroppo, anno dopo anno, queste previsioni sono state tutte disattese, almeno nella loro accezione più elevata.
La ICT ha sì dominato la scena economica mondiale ma attraverso i fenomeni che l’hanno caratterizzata provocando effetti ben diversi da quelli sperati.
- La formazione di grossi monopoli sia nell’area della produzione di software che in quella della fornitura di servizi. Al riguardo basti pensare a Microsoft, Apple, Amazon Google, nell’emisfero occidentale e Ali Baba, baidu e yandex in quello orientale.
- La diffusione dei social network troppe volte utilizzati per influenzare le scelte politiche e di costume dei propri utenti e fonte della produzione e diffusione virale di notizie false che spesso hanno provocato conseguenze pericolose per la presa ottenuta presso la pubblica opinione. Nulla di più lontano dalla diffusione e dalla condivisione della conoscenza.
- Lo sviluppo dell’industria elettronica nel settore dei dispositivi mobili la cui diffusione, in parallelo con il potenziamento delle infrastrutture di rete ha amplificato oltre misura l’uso della pubblicità facendo di quest’ultima la fonte principale di reddito per i giganti del web.
- Il graduale imporsi dell’e-commerce e delle applicazioni ad esso connesse tramite i dispositivi di comunicazione mobili, che hanno gradualmente marginalizzato i piccoli esercizi commerciali, già provati dalla concorrenza di supermarket e centri commerciali.
In questo panorama coloro che per primi avrebbero dovuto avvalersi delle incredibili opportunità che l’evoluzione della ICT offriva loro, e cioè gli imprenditori dell’industria editoriale, i selezionatori, produttori e divulgatori della conoscenza sono praticamente assenti.
La loro mission da sempre dovrebbe essere rappresentata dalla capacità di individuare in tutti i campi i migliori “produttori” di pensiero e di curarne la massima diffusione minimizzandone il costo e cercando di estenderne la fruibilità al maggior numero di potenziali utenti.
Il processo di trasformazione del pensiero in prodotto fruibile si esaurisce nel suo trasferimento dalla mente pensante ad un supporto fisico che lo accolga e che ne trasferisca a terzi il codice che lo interpreta. (parola nell’editoria testuale, nota in quella musicale, fotogramma in quella dell’immagine e della cinematografia etc)
Nello stesso momento in cui tutte le espressioni del pensiero e quindi della conoscenza si potevano avvalere di un unico codice il bit (cioè la più piccola unità dell’informazione costituita da una carica elettromagnetica, immagazzinabile in archivi perenni, capace di trasformarsi secondo i diversi formati di aggregazione in opere testuali, musicali grafiche fotocinematografiche e comunque espressive della capacità creativa dell’uomo) , ci si sarebbe aspettata una rivoluzione copernicana nel settore editoriale.
Se si considera inoltre che i bit vengono “trasportati” da un punto all’altro della rete alla velocità di trasferimento del campo elettromagnetico, era lecito pensare che nessuno degli operatori nel settore della conoscenza, né tanto meno i responsabili della formazione culturale dei giovani e in genere degli utilizzatori delle nuove tecnologie sarebbe rimasto estraneo a tale rivoluzione.
Paradossalmente, invece, il settore rimasto più lontano ed estraneo all’adozione dei modelli e degli strumenti messi a disposizione dall’ICT è stato proprio il settore editoriale, ancorato all’industria del supporto cartaceo, al trattamento tradizionale dei diritti d’autore ai criteri distributivi che privilegiano trasporto e gestione dei magazzini e dei resi, costosi e ormai definitivamente anacronistici.
I settori musicale e cinematografico grazie anche alla forza dei capitali di Google, Apple, Amazon e altri monopolisti del Web e alla formazione di cartelli per definire i prezzi all’utente finale a dispetto delle autorità antitrust hanno subito nette trasformazioni nei criteri produttivi e distributivi delle relative opere mentre l’editoria testuale non è andata al di là dell’e-book, la cui diffusione è stata ancora una volta frenata dall’industria del supporto rappresentata stavolta da lettori appositamente predisposti e da device multifunzionali come i tablet.
Ho accennato al coraggio degli organizzatori di BMW perché nulla è ancora più lontano dall’impiego della blockchain del comparto editoriale deputato naturale alla formazione e alla diffusione della conoscenza.
Ho accennato anche in precedenza alla speranza sempre più utopistica di assistere ad un’armonica realizzazione della globalizzazione dell’umanità (e non solo dei mercati e di quelli finanziari in particolare) attraverso il superamento delle barriere ideologiche, religiose, politiche, linguistiche e culturali pur nel rispetto delle diverse identità dei popoli.
Peraltro, la velocità con cui si sviluppano le tecnologie digitali dall’intelligenza artificiale alla robotica, dalle reti neurali alla blockchain mi rafforzano nella convinzione che tutte le componenti citate rappresentino nuovi “quanti evento” in grado di determinare una “ricombinazione” che, ad onta della dilagante entropia di quest’ultimo lustro, determinerà la nascita e l’affermazione di un nuovo umanesimo. Questa affermazione deriva da una visione “quantistica” della storia, ampiamente condivisa dai fondatori di Babel Jumper.
Tale visione della storia, unitamente ad altri dati, è inoltrestat a descritta in un pamphlet dei fondatori stessi dal titolo «La conoscenza e la sua economia» che potrete trovare linkato al sito dell’azienda
La nostra vision aziendale, sintetizzata nel motto” spread knowledge for freedom “si basa sulla necessità di dar vita ad un complesso di servizi che consentano di raccogliere l’eredità culturale paneuropea di cui sono stati portatori da almeno 3000 anni i popoli del vecchio continente.
Essa tende a concretizzarsi in una piattaforma che mediante “l’impiego combinato del web e delle reti blockchain” offra
- agli utenti la possibilità di selezionare secondo i più vari criteri di ricerca e acquisire on demand anche in maniera frazionata i contenuti di editoria testuale digitalizzati, esposti per contesto semantico in tutte le lingue apprese dal sistema
a tutti i partecipanti alla filiera produttiva della conoscenza( dagli autori agli editori e ai distributori) la corresponsione dei diritti liberamente contrattualizzati tra le parti, fissati su smart contract e gestiti da una rete blockchain a cui verranno affidati senza l’intervento di alcuna struttura di intermediazione e con tempi di processo rapidissimi , dell’ordine del mese o addirittura di pochi minuti invece dei trimestri convenzionali delle associazioni o società commerciali che si occupano di gestione collettiva.
2. Tecnologie
Integrazione
Il perché dell’integrazione
Il mercato della ITC, e in particolare del web ormai è maturo tendente al marcio, ossia esistono molti attori in ogni filiera il che teoricamente dovrebbe portare a una concorrenza molto sviluppata e quindi a continua innovazione
Viste le sue dimensioni, tuttavia, esso richiede enormi investimenti, e questo unitamente alle tendenze culturalmente egemoniste della parte anglofona del mondo conduce alla creazione di oligopoli se non addirittura di monopoli di fatto, almeno su ogni singolo prodotto
La risposta quindi a nostro avviso, come peraltro dimostra pure il mercato, è quella di integrare più prodotti diversi rivolti a fasce di utenza diverse ma tutti solidamente uniti dal medesimo disegno di fondo e da un comune nucleo tecnologico.
Il percorso per integrare
A questo punto diventa realizzabile a parte comune , poi si procede alle parti specifiche e alle interfacce utente
Consiste nel disegnare le impostazioni teoriche ed epistemiche dei prodotti, identificare i componenti di ciascuno, e quindi identificare ed accorpare quelli comuni in un singolo sottoprogetto unitario.
Viste poi le sinergie che possono sviluppare si procede a determinare le comunicazioni di cui possono avere bisogno e quindi a definire il tracciato dei dati comuni
A questo punto diventa realizzabile la parte comune, poi si procede alle parti specifiche e alle interfacce utente.
Kernel
Il componente comune che definisce e costruisce la base del contenuto di tutte le prestazioni della piattaforma integrata IKS, come quelle di un sistema operativo prende il nome di kernel.
Questo kernel consente l’analisi testuale di qualsiasi documento al suo primo ingresso nel sistema e la sua indicizzazione sull’intero contenuto testuale
Lo scopo dell’analisi è
- determinare:
- la lingua in cui il testo è scritto [quella dominante o primaria, perché i barbarismi comunque esistono e sono appropriatamente censiti]
- la classe di significati a cui appartiene la maggior parte del testo [quello che noi chiamiamo il suo dominio linguistico di appartenenza o contesto semantico di riferimento]
- indicizzare ogni documento anche basandosi su queste caratteristiche in modo da consentire un reperimento più preciso dei contenuti richiesti e una forte riduzione dei risultati di ricerca irrilevanti
- rendere possibile l’associazione di testi espressi in lingue diverse ma attinenti al medesimo argomento e appartenenti al medesimo dominio linguistico [prestazioni di crosslanguage ] .
Nato nel 2000 come semplice sistema esperto nel corso delle successive implementazioni ha assunto dapprima i connotati di un programma di deep learning e da ultimo una architettura a rete neurale. Ora diventa motore di integrazione in una piattaforma di servizi avanzati di ricerca, verifica, e riutilizzo di informazioni rigidamente on demand ma accuratamente certificate: IKS
NNP
È stato detto inizialmente che l’intera filiera editoriale subisce o quanto meno ha subito pesantememnte in passato il condizionamento portato dall’industria del supporto e della logistica
L’industria del supporto
- impacchetta il contenuto secondo propri criteri
- lo distribuisce secondo modalità che
- aumentano a dismisura il rischio d’impresa dei distributori
- prevaricano i gusti e le necessità degli utenti sia in termini di contenuto che di prezzo
- Generalmente, ma particolarmente nel caso di opere a prevalenza testuale, minimizza il valore dei diritti di proprietà intellettuale e li paga una tantum all’inizio oppure li liquida con cadenze e scadenze esagerate se sono royalty
Il sottosistema che noi proponiamo invece, come già accennato in precedenza
- Fraziona il contenuto e
- Ne facilita il reperimento con cataloghi basati su un numero e una varietà di chiavi molto maggiore sia in termini di etichettatura el contenuto, sia in termini di caratteristiche linguistiche e semantiche e con l’indicizzazione full text
- lo distribuisce secondo un compromesso fra le necessità dell’utente e quelle dell’editore misurandolo in ‘unità minime commerciabili ‘ [capitoli, brani, immagini complete o sezioni di misura fissa di immagini molto grandi]
- su richiesta e secondo necessità lo migliora e lo arricchisce con le prestazioni di crosslanguage che deriva dal kernel
- Rende il diritto ripetitivo computandolo secondo parametri incontrovertibili e univoci [secondi di contenuto fruibile, parole, pixel a risoluzione standard] in misure molto piccole ma costanti [senza ‘minimi garantiti’]
- Fornisce rendicontazioni analitiche e aggrega dati statistici per facilitare il lavoro dei produttori
Su richiesta provvede tramite criptovaluta alla liquidazione periodica [mensile o trimestrale] dei diritti maturati .
XLDND
Questo sottosistema è quello che più trae vantaggio dalle prestazioni di crosslanguage.
Esso è un aggregatore di notizie che, oltre a presentare in parallelo le notizie estratte da alcune fra le testate principali delle lingua primaria dell’utente, presenta ordinate per lingua e testata le medesime notizie in tutte le lingue note al sistema.
La presentazione è fatta tramite un titolo e un occhiello nella lingua dell’utente e il link diretto alle pagine dei quotidiani o dei periodici scelti.
Quando l’articolo esce dalla visibilità pubblica sulla fonte primaria viene sostituito da una copia cache conforme in pdf non trattabile, e in tal modo si ha anche una corrispondenza perfetta con l’esposizione pubblicitaria della edizione online del quotidiano.
L’aspetto innovativo dal punto di vista dell’editore, oltre all’aumento del numero di visite attraverso i link riproposti, è che ogni visualizzazione del PDF produce l’accredito di un diritto ripetitivo a parola in caso di visualizzazione per semplice lettura, mentre se il materiale proposto viene riutilizzato per citazione in ulteriori lavori editoriali viene proposto un diritto ripetitivo a parola riutilizzata di valore molto più alto.
L’utente, invece oltre al servizio classico di aggregazione descritto sopra, potrà fruire di ulteriori servizio come:
- Rassegne per testata
- Rassegne per lingua
- Rassegne per argomento
- Rassegne per autore
- Ricerche mirate con copertura anche di archivio e monitoraggio su un singolo argomento molto specifico, che a richiesta potranno avere anche una selezione ed un commento eseguito dalla redazione ed essere seguiti da un monitoraggio delle fonti di durata concordata
Il prodotto sarà inoltre interfacciabile con almeno uno dei traduttori automatici attualmente esistenti e in seguito con traduttori di nostro sviluppo.
MMR
Dall’accumulo dei dati, dal progressivo apprendimento della rete neurale del kernel, e dall’integrazione con un protocollo di comunicazione proprietario nasce poi un potentissimo motore di ricerca, che, grazie alle prestazioni di crosslanguage opera a livello logico superiore rispetto ai comuni motori e che per questo abbiamo chiamato Metamotore di ricerca.
Esso infatti attraverso il filtraggio semantico favorisce la sintesi delle informazioni in conoscenza e quello delle conoscenze in sapere , mentre attraverso il superamento della barriera delle lingue favorisce l’integrazione dei saperi a formare la metacultura condivisa della razza umana , che , grazie ai traduttori automatici , potrà perfino prescindere dal possesso di un pidgin comunicativo verbale [ovviamente i metalinguaggi come le diverse branche della matematica risulteranno compresi / esclusi da questo processo in quanto dotati di semantiche diverse].
Traduttori automatici
È prevista l’implementazione di coppie di traduttori automatici che colleghino fra loro i singoli domini linguistici delle diverse lingue in un sistema autonomo e aperto.
Protocollo di comunicazione
L’intero sistema ma in particolare i sottosistemi XLDND e MMR sarà poi realizzato su una specifica architettura di rete che consentirà di avere i dati disponibili sempre senza tenerli online.
Tale architettura, almeno per le comunicazioni interne e per quelle fra utenti registrati e server si avvarrà di un protocollo di comunicazione proprietario che contiene anche un sistema sistema crittografico molto robusto
L’impiego di questi protocolli e le relative prestazioni di interfaccia consentono infatti di creare gruppi di utenti che cooperino fra loro.
Il risultato di tale collaborazione che potrebbe avvalersi anche delle prestazioni di crosslanguage e dell’esistenza di traduttori automatici specializzati, sarebbero opere dell’intelligenza collettiva la cui distribuzione naturalmente frazionata e on demand potrebbe essere affidata all’interfaccia di New Net Publishing oppure gratuitamente condivisa tramite siti e blog.
Blockchain
Con riferimento alla dichiarazione precedente relativa all’impiego combinato del web e della blockchain, ricordiamo che tale tecnologia è tecnicamente un prodotto informatico costituito da un insieme di computer, dalle loro interconnessioni ossia da una RETE di computer, e dall’insieme di programmi che vengono eseguiti su quei computer per realizzare certe funzioni
La RETE è strutturata in maniera tale che NESSUN nodo abbia funzione di contenitore centrale di dati o funzioni di autorizzazione nei confronti degli altri nodi, ossia è peer to peer (alias P2P).
Concettualmente i programmi gestiscono un registro in cui si annotano in ordine strettamente temporale le variazioni che intervengono nelle grandezze elencate.
Il momento della annotazione prende il nome di timestamp e può arrivare ad avere una precisione di pochi milionesimi di secondo.
La più antica e consolidata nozione in merito a questo tipo di registro, risale ai primi anni del 14 secolo e appartiene al campo della contabilità e si chiama LIBRO MASTRO o in inglese ledger ed è a questa che fa riferimento il nome della infrastruttura concettuale ‘distributed ledger technology’ o DLT
Essendo questo il suo punto di riferimento è logico che la prima serie di applicazioni su larga scala abbia riguardato le transazioni finanziarie e abbia coinciso con la creazione di unità fittizie come il ‘satoshi’ per misurare tale valore.
A oggi esistono un trentina di tali unità, dette criptovalute, quotate in borsa o nel mercato delle valute, o in quello dei beni di investimento (commodities) , esistono poi un numero molto più grande di token basati su questa tecnologia
Le caratteristiche fondamentali di questo registro sono di essere
- Sicuro in quanto protetto con due strati di crittografia più l’utilizzo sistematico di una funzione chiamata hashing che da qualsiasi insieme di dati di qualsiasi lunghezza ricava un numero esadecimale di 64 cifre che ha le seguenti caratteristiche
- È univoco ossia a una stringa corrisponde, tramite lo specifico metodo della rete [che però viene per comodità adottato da tutte le reti blockchain attualmente in funzione] un solo numero in codice
- A nessun’altra stringa può corrispondere lo stesso codice
- Non è possibile coi metodi e le risorse di potenza di calcolo disponibili attualmente risalire dal codice all’insieme di dati che lo ha generato.
L’applicazione di questa funzione alle identità degli utenti, mentre da un lato li certifica come appartenenti alla rete da una certa data in poi, dall’altro li rende pubblicamente e permanentemente anonimi: se io sono l’utente con codice 125 della rete io mi chiamerò sempre e soltanto ‘125’ e nessuno saprà mai chi io sia effettivamente
I dati contenuti in questo tipo di registro sono resi permanenti e inalterabili e non manipolabili per il fatto che la registrazione di questi dati diventa possibile solo dopo che un numero prefissato di nodi della rete (in alcune rete il 50% più uno in altre il 66%+1) ha espresso il suo consenso alla registrazione accertato che tutte le condizioni necessarie siano applicabili alla transazione
Le transazioni convalidate vengono riunite in blocchi, poi il blocco viene collegato con l’ultimo blocco registrato ufficialmente, e ‘appeso ‘ alla fine della catena.
È proprio il fatto che ogni blocco sia collegato al precedente che rende estremamente problematico fino all’impossibilità alterare i dati, se la rete ha un numero di nodi abbastanza alto e una sequenza di transazioni abbastanza lunga
Il metodo normale di accedere ai dati per effettuare le convalide è partire dall’ultimo e arrivare al primo che in termini tecnici si chiama LIFO
Il file è sequenziale TUTTI i nodi hanno la copia completa di TUTTI i dati per questo il file più che distribuito tecnicamente va definiti CONDIVISO tramite il metodo della REPLICA La storia dello sviluppo concettuale che ha portato alla tecnologia è sintetizzata in questa tabella:
La storia concettuale e pratica della blockchain
Aspetto contabile
Sotto il profilo contabile la blockchain è un LIBRO MASTRO, dunque anche se abbiamo esempi risalenti addirittura ad Hamurrabi la forma attuale risale al XIV sec e all’introduzione della tecnica contabile della partita doppia e si inserisce nella storia della blockchain quando nel 1995 appare il concetto di distributed ledger.
Aspetto informatico
Sotto il profilo informatico, avendo accertato che
Tabella 1: sviluppo concettuale della blockchain nel settore informatico
è | Caratteristiche | Ultimo antenato noto | ||
Strutturalmente | un file sequenziale | Scrittura: append only –aggiornamento massivo. Accodamento dei dati | BSAM-QSAM IBM inizio anni 60 | |
Lettura sequenziale | ||||
Se esiste un indice che dà l’inizio fisico di ogni transazione nella sequenza | BISAM e QISAM IBM seconda metà anni 60 | |||
catena di blocchi crittografati | Articolo 1991 {[(11)1]} Stuart Haber e W. Scott Stornetta | |||
Architetturalmente | Da ogni intestazione di blocco esiste un rimando alla intestazione del blocco precedente che mantiene in ordine le cose dunque logicamente è UNA LISTA LINKATA | |||
opera | Su rete peer to peer | Concettuale: iso osi e studi delle architetture : anni 70 | ||
Pratico su grande scala : kazaa e napster e winmx | ||||
Trasferisce un ledger | 1995 think tank inglese Z/Yen e denominata “mutual distributed ledgers{[(1)1]} | |||
Si chiama blockchain | Appare il nome blockchain | 1995 – frankfurt blockchain center articolo “la tecnologia blockchain da intuizione alla pratica {[(1)1]} ‘ | ||
Prima applicazione su grande scala | 2008 satoshi nakamoto {[(1,5)1]} | |||
smart contract | Appare il concetto e la prima applicazione | 1997 szabo {[(18)1]} | ||
Introduzione smart contract nella blockchain | 2015 Butirin – ethereum {[(18)1]} |
Poiché creeremo, utilizzeremo e gestiremo un criptotoken, utilizzeremo la tecnologia nella sua forma più convenzionale di libro mastro.
Tuttavia visto che nel registro è possibile annotare qualsiasi tipo di variazione che concerne qualsiasi tipo di dati avremo anche una applicazione separata che opererà sui contributi editoriali digitalizzati e valendosi del timestamping e della loro infinita riproducibilità registrerà la nascita del diritto con il deposito dell’opera, la sua pubblicazione e ogni sezione che venga in qualsiasi modo riprodotta riutilizzata o alterata.
Le sue interfacce consentiranno di :
- effettuare la registrazione dei contributi editoriali con nascita del diritto d’autore e di quello dell’editore
- registrare la pubblicazione con i metadati relativi con nascita del diritto di edizione
- registrare ogni vendita e computare il valore del diritto ripetitivo
- preparare le rendicontazioni sulla base delle quali avvengono le liquidazioni periodiche
- su richiesta, di provvedere a notificare al sistema di gestione del criptotoken l’importo da liquidare per provvedere all’annotazione delle relative transazioni.
La blockchain che gestirà questa applicazione sarà del tipo ‘permissioned’ ossia formata da soli utenti registrati, e avrà un proprio sistema di consenso basato su PoS.
Registrerà nella forma di transazioni l’immissione dei contributi, le richieste di utilizzo, le ricerche con i loro risultati e le vendite, e creerà un ‘indice di reputazione ‘ per gli utenti, in base a tipo, numero e esito delle transazioni.
I dati fisici saranno catalogati in database convenzionali che li connetteranno alla transazione e allo smart contract con cui sono stati immessi e archiviati in datacollection e saranno accessibili agli utenti con l’appropriato livello di autorizzazione per l’uso e la modifica.
Ovviamente, la blockchain conserverà la storia delle modifiche e degli utilizzi e ad ogni vendita registrata dalla copia digitale del contributo saranno corrisposti i diritti calcolati secondo i parametri dello smart contract.
Questo si applicherà inizialmente e preferenzialmente ai libri , ai giornali , alle riviste e a gli altri contributi testuali e costituirà una grossa novità ad esempio nel settore dei quotidiani che ora dai grandi motori e aggregatori vengono pagati solo nominalmente e forfettariamente perché ottengono un estensione della platea di lettori in eccesso rispetto ai loro abbonati che può anche essere molto ampia e poi propongono prezzi esagerati per gli articoli una volta che escono dalla visibilità pubblica
Con il nostro metodo invece otterrebbero un pagamento puntuale per articolo che loro non distribuissero gratuitamente molto inferiore al prezzo attuale e quindi molto più accattivante per i nostri abbonati e molto meno oneroso per gli editori.
Nello stesso tempo anche durante la visibilità gratuita beneficerebbero della indicizzazione full text, molto più rapida del loro sistema attuale di consultazione di archivio.